Dipinto dell’artista fiorentino Alessandro Allori “La tentazione di San Benedetto”. La dimensione del dipinto è 41 x 59 cm, olio su tela. San Benedetto da Norcia, riformatore del monachesimo dell’Europa occidentale, nacque nel 480 a Norcia.
Dapprima si dedicò alla scienza a Roma, ma, indignato per la vita depravata dei suoi compagni, nel 14 ° anno della sua vita si ritirò nel deserto, dove nella caverna si abbandonò a pii riflessi.
Onorato come santo e miracoloso, San Benedetto fu eletto agli abati dai monaci del monastero rupestre di Vicovars nel 510, ma presto lasciò questa posizione quando ai monaci non piaceva la stretta obbedienza e il dovere di trascorrere le loro vite esclusivamente in preghiere e opere. Ritornando alla sua solitudine, Benedetto radunò attorno a lui un certo numero di eremiti, che stabilì nella periferia di Subiago, in film, ciascuno organizzato per 12 monaci.
Quando in questo modo maturò gradualmente l’idea di riorganizzare la vita monastica, Benedetto fondò un nuovo monastero a Monte Cassino vicino a Napoli nel 529, con un ordine speciale, dopo di che il nuovo statuto monastico iniziò a diffondersi ampiamente nell’Europa occidentale e presto fu introdotto quasi ovunque.
Non aderendo a regole ascetiche troppo rigide in relazione all’abbigliamento e alla cura del corpo, ha richiesto, insieme agli esercizi spirituali nella preghiera, alla lettura di scritti spirituali e alla presenza della benedizione anche il lavoro fisico, principalmente nella lavorazione del terreno e, inoltre, nell’insegnamento ai giovani.
Gli studi scientifici, grazie ai quali i benedettini offrirono così tanti servizi per la conservazione della letteratura classica, furono introdotti solo da Cassiodoro. Gregorio Magno e Bonifacio, l’apostolo delle terre tedesche, contribuirono in particolare all’introduzione universale del suddetto statuto nell’Europa occidentale. Benedetto morì nel 543.
Nella descrizione della sua vita, compilata da Gregorio Magno, ci sono molte storie sui miracoli che compì.