Il dipinto “Gioia della vita” è nella collezione privata di Barnes, le cui regole vietavano la riproduzione a colori fino al 1992. Ora che questo divieto è stato revocato, il quadro sembra essere riscoperto e controlla la reazione del pubblico.
Ad esempio, il critico contemporaneo Peter Campbell confessa: “Guardando questa foto, è difficile non essere confusi, non condividere i sentimenti di coloro che l’hanno vista durante la prima dimostrazione pubblica”. Cosa è successo allora? Il biografo di Matisse, Spelling cita le parole di Janet Flanner, un partecipante alla mostra: “I parigini, ancora ricordando cosa stava succedendo, possono dirti come, appena entrati nel salone, hanno sentito alcune esclamazioni e, dirigendosi verso la fonte del rumore, si sono trovati in mezzo alla folla ridacchiando beffardamente, mescolando, ridacchiando, calpestando l’immagine ispirata della gioia creata dall’artista “…
Gruppi di figure nude pallide – rosa, viola, giallo, due blu – disperse in una radura della foresta. Quasi tutte queste figure hanno avuto pose classiche, che possono ricordare – e non senza ragione – la pittura di Tiziano o Ingres. Vediamo due pastori che giocano sulla pipa, e in lontananza, danza di ballerini.
Lo sfondo generale della scena è giallo, l’erba è in alcuni punti viola, in alcuni punti verde.
Le figure si stagliano su uno sfondo luminoso: due donne al centro della tela sono circondate da qualcosa come un alone, arancione in basso e verde in alto. Gli alberi – arancione, verde, rosa, giallo – sono in qualche modo simili a quelli che si possono vedere nei paesaggi tahitiani di Gauguin… Questa è la prima foto in cui Matisse segue le sue leggi dall’inizio alla fine.
Comincia a presentare costantemente i suoi colori “urlanti”, “disegno sbagliato”.
Matisse ha definito questa immagine “il mio Arkady” e ha ammesso di voler “sostituire il vibrato con un’armonia più sensibile, più immediata, che sarebbe abbastanza semplice e sincera per fornire una superficie calma”. E ci riuscì: i ricercatori chiamano “La gioia della vita” per una ragione “una svolta nel regno del lusso, della pace e del piacere”.