Kuma Sibyl – Domenichino

Kuma Sibyl   Domenichino

In questa immagine, l’artista, per il quale l’antichità era una fonte inesauribile di ispirazione, raffigurava la Kuma Sibyl, una delle antiche profetesse romane, chiamata dal luogo della sua dimora.

L’antico mito ci dice che Apollo, che si innamorò di una ragazza, le offrì la capacità di prevedere e vivere per mille anni, ma si dimenticò di chiedere l’eterna giovinezza. Domenichino la ritraeva giovane, in fiore, con un rossore sulle guance e labbra carnose, vestita con un turbante ricco e un vestito soffice, con una violetta in piedi accanto a lei. La ragazza tiene in mano un rotolo, le sue profezie sono scritte su di esso e ha aperto un libro in cui raccontava anche il destino del mondo.

L’aspetto di una giovane Sibilla è pieno di brivido, perché conosce segreti inaccessibili agli altri, e anche perché il pittore ha chiaramente ammirato il suo modello, con il quale ha scritto l’antica eroina. Allo stesso tempo, nella sua postura, i gesti delle mani calmi, si sente la grandezza interiore. Il desiderio di alta armonia dell’immagine, qui espresso, era caratteristico dell’arte del classicismo, uno dei cui predecessori immediati era il maestro.

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