Isenheim Altar, la seconda spazzata – Matthias Grunewald

Isenheim Altar, la seconda spazzata   Matthias Grunewald

La domenica e nei giorni della Natività di Cristo, le prime porte dell’altare di Isenheim furono aperte e un giorno luminoso nacque dall’oscurità di una notte senza speranza, una disperazione senza fine seguita da una gioia altrettanto illimitata.

Al centro dell’altare agli occhi dei credenti è stato aperto il dipinto “La glorificazione della Madonna”. E dovrebbe essere considerato insieme nelle immagini sulle porte da sinistra a destra.

Scena di sinistra “Annunciazione”. La trama si basa sulle profezie di Isaia nell’Antico Testamento: “Quindi il Signore stesso ti darà un segno: ecco, la Vergine nel grembo materno riceverà e darà alla luce il Figlio… Mangerà latte e miele finché non capirà il male e sceglierà il bene”. È in questa pagina che viene aperto il libro che giace davanti a Maria; è in questo luogo che il libro viene aperto nelle mani del profeta Isaia, raffigurato nell’angolo in alto a sinistra dell’anta.

Al centro, il dipinto “La glorificazione della Madonna”, è realizzato in un modo originale e sorprendentemente diverso di costruzione e dettagli dalla tradizionale composizione da camera. Questa è una scena di giubilo veramente universale in cui il mondo celeste si fonde con il mondo terreno. Ogni frammento di questo dipinto è bellissimo: angeli con i volti di ragazzi giocosi e serafini dalle ali infuocate, utensili senza pretese e una fragile nave trasparente sui gradini, figure da bagno di profeti biblici sulle pareti della cappella e colonne intrecciate della pianta…

Il più sottile gioco di colori ricorda i dipinti dei veneziani. L’artista non solo dipinge figure e oggetti, ma crea una sorta di foschia luminosa iridescente.

I colori si mescolano, scorrono l’uno nell’altro, brillano, a volte trasformandosi in una sottile foschia trasparente. È il colore che aiuta l’artista a trasmettere i suoni soprannaturali dell’orchestra angelica e una sensazione di gioia così schiacciante da non avere un nome nel linguaggio umano.

La scena “Resurrezione” sull’ala destra mostra il momento esultante della risurrezione di Cristo. Lo vediamo salire in paradiso. È difficile descrivere questa composizione, il cui potere è a colori. Cristo vola sopra la tomba e dietro di essa, come una scia di luce, il sudario si estende in iridescenti riflessi dell’alone.

Il guardiano, accecato dal suo improvviso splendore, fu gettato nella polvere.

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