Il primo dipinto di Rousseau, esposto al Louvre, è il dipinto “Incantatore di serpenti”, un’opera che viene in gran parte considerata girando verso il genere surreale.
L’artista Robert Delone convince sua madre a ordinare una tela da Rousseau, che è fanaticamente innamorato del mondo vegetale, e se la flora è associata a paesi esotici, allora un tale motivo per l’ufficiale della dogana è una manna dal cielo. Ascolta con ammirazione le storie sul viaggio di Eli Delone in India e crea facilmente un’immagine intrisa della misteriosa attrazione del misterioso continente.
Praticamente la figura nera dell’esorcista ha una magia magica, ma non spaventa, al contrario, i suoi occhi sono due punti luminosi, catturano lo sguardo e persino rassicurano. Lo spettatore che osserva l’immagine, si sorprende a pensare che il numero di serpenti stia gradualmente aumentando, e anche se qui non causano un naturale disgusto, sembra che i rettili prendano vita e persino inizino a muoversi. In termini pratici, Rousseau è più facile far fronte al trasferimento di fauna ancora esotica che a figure dinamiche.
Il salone, che ebbe luogo nell’autunno del 1907, quasi non reagì al quadro, la stampa rimase in silenzio, ma tra i giovani artisti d’avanguardia la tela suscitò ammirazione.
Saprebbe Rousseau, che nel 1922 il suo “incantatore di serpenti” sarebbe rivenduto per 50 mila franchi…