Dipinto del maestro svizzero del neoclassicismo di Angelika Kaufman “Young Vestal”. Dimensioni del dipinto 60 x 41 cm, olio su tela. Le vestali sono sacerdotesse della dea Vesta, di cui c’erano originariamente quattro e poi sei.
Vesta in Italia, Estia in Grecia – era considerata la dea protettrice del focolare della famiglia e del fuoco sacrificale. Vestalki furono eletti re, e nella repubblica – il sommo sacerdote, a sorte, su venti ragazze.
Era richiesto dai richiedenti alle Vestali: origine patrizia, età non inferiore ai 6 anni e non superiore ai 10 anni, assenza di difetti fisici e, infine, soggiorno di entrambi i genitori in Italia. Dal dovere di servire Veste, la ragazza poteva essere sollevata solo per particolari circostanze familiari.
Ogni Vestale rimarrà nella sua posizione per 30 anni, contando dalla data delle elezioni; i primi 10 anni ha studiato, il secondo ha servito e l’ultimo ha insegnato agli altri. Trascorso questo tempo, era libera e aveva il diritto di sposarsi; ma quest’ultimo era estremamente raro, perché si credeva che il matrimonio con una vestale non avrebbe portato al bene. A capo delle Vestali era il più anziano di loro, che riceveva ordini direttamente dal sommo sacerdote principale.
I doveri della vestale, oltre alla severa castità, consistevano principalmente nel mantenere il fuoco sacro, nel mantenere pulita la chiesa, nell’offrire sacrifici alla dea Vesta e nelle feste, nel proteggere il palladio e altri santuari. La festa principale in onore di Vesta a Roma si chiamava Vestalia e si celebrava a giugno.
Durante il Vesta, i romani fecero un pellegrinaggio a piedi nudi verso il tempio della dea e qui le offrirono sacrifici. La violazione del voto di innocenza fu punita tra le vestali seppellendo vivo nel terreno sul Campus Sceleratus e il seduttore fu segnato a morte. Vestale, colpevole di estinzione del fuoco sacro, fu punito con le verghe.