La scena e la vita di qualche scuola. Un gruppo di studenti che giocano a carte. Quattro ragazzi sono vestiti con abiti che corrispondono al benessere dei loro genitori e solo due ragazzi sono semplicemente vestiti con camicie contadine.
Non sono tagliati troppo bene, mentre gli altri ragazzi sono tagliati e pettinati molto bene.
Quando si guarda la foto, ho subito percepito la differenza di aspetto e, ovviamente, la posizione di questi studenti della scuola. Giocarono su un tavolo improvvisato, composto da due panche e una tavola appoggiata su di esse. Ci siamo seduti proprio sul pavimento attorno a questo tavolo. Il gioco apparentemente non era troppo giusto. Ecco uno dei semplici ragazzi in piedi che si asciuga le lacrime.
Che cosa è successo? È stato accusato di barare? O ha perso soldi, gli chiedono il debito con la carta?
Al centro della trama ce ne sono due: un ragazzo con una maglietta cremisi, con il dito sulla mappa, che si rivolse con impazienza alla domanda, vestito con un caftano grigio uniforme. Non conosciamo la domanda, ma ovviamente non gli piace quello a cui si è rivolto il difensore. E non sa come rispondere.
E il ragazzo che protegge il suo amico non favorisce il giocatore ricco e chiede giustizia per risolvere il conflitto. L’artista mostra che nonostante la sua posizione nella società, nonostante la mancanza di grande ricchezza, si deve sempre difendere la propria dignità umana, essere in grado di difendere i propri diritti.