L’opera è apparsa nel 1962 in una mostra dedicata al trentesimo anniversario dell’Unione degli artisti di Mosca. La mostra è stata visitata da N. S. Krusciov e ha criticato una serie di opere di giovani autori, che hanno suscitato la loro ampia discussione sulla stampa. L’immagine di “Geologi” di PF Nikonov era al centro delle discussioni.
Non ha esposto fino al 1982.
Il distacco dalla naturale autenticità, la mancanza di narrativa e rettilineità dei poster nell’interpretazione dell’evento rappresentato, la ricerca dell’espressività emotiva della forma – tutto questo sembrava essere un esperimento provocatorio sullo sfondo della pittura ufficiale sovietica. Nell’arte degli anni ’30 e ’50, il tema del lavoro incarnava una convinzione ottimistica nella costruzione di una nuova società.
L’immagine di P. F. Nikonov era suggestiva. I suoi personaggi sembrano essere soli, persi tra le infinite sabbie del deserto, il che crea un tono allarmante e drammatico della struttura emotiva dell’opera.
La soluzione planare della composizione spaziale, l’interpretazione silhouette delle figure, la solidità dei colori conferiscono all’immagine il carattere di un affresco. Il suo significato simbolico va oltre la trama rappresentata. Il lavoro si è rivelato essere uno dei picchi nella storia dello “stile severo”.