Nella vasta collezione di opere di Shishkin del Museo di Kazan “Polyanka” è un’opera che caratterizza il creatore del paesaggio epico, il cantante della foresta russa da un nuovo lato inaspettato. L’angolo caratteristico tipico e allo stesso tempo unico della natura viene catturato dall’artista con un pennello facile e veloce, trasmettendo la spontaneità del suo sguardo, la forza e la freschezza della “prima impressione”. Questo approccio ha permesso di ricreare la natura vivace e mutevole della realtà circostante e ha avvicinato il quadro alle opere degli impressionisti.
Non si tratta delle tecniche dell’impressionismo con il suo tratto separato, basato sulla miscelazione ottica dei colori, dell’identificazione delle ombre cromatiche e così via, ma del principio della “visione simultanea”, della comprensione della natura come unità e integrità dei suoi elementi costitutivi. Erba, alberi, nuvole non sono scritti separatamente, non da soli, ma in interazione naturale tra loro e con l’ambiente circostante luce e aria. Il dipinto utilizza un sistema plein air completo, dando vitalità e credibilità all’immagine della natura.
Le pitture pure e chiare, la luce solare esultante che penetra in tutto lo spazio dell’immagine, danno origine a una sensazione di festa, umore gioioso, maggiore emotività dell’immagine e rendono questo eccellente esempio del paesaggio lirico nell’opera di Shishkin una delle opere paesaggistiche più sentite del Museo di Kazan. L’acquisizione del Museo Polyanka fu promossa dall’Accademia delle Arti alla Kazan Art School all’inizio del 1898.
Tra i reperti c’erano dipinti Shishkin, tra cui “Glade”. Al pubblico di Kazan è piaciuto così tanto che le autorità cittadine si sono rivolte all’artista con una richiesta di cederlo al museo di Kazan. Shishkin fu d’accordo.
Un telegramma con questo messaggio è arrivato a Kazan il giorno della sua morte.