L’opera “Flora and Zephyr” è stata scritta da Adolf Bouguero sulla base dell’antico mito romano sui marshmallows di Zephyr – la luce occidentale e il caldo vento mediterraneo e Flora – la giovane dea della primavera e dei fiori. L’autore ha preso come base l’interpretazione romana della fiaba, mentre la mitologia greca ha definito Zephyr un forte uragano impetuoso con la pioggia.
La scena alla quale Bogero ha prestato attenzione, personifica l’amore e l’intreccio dei primi segni della natura che si risveglia dal letargo. L’immagine di Flora, fragrante, quasi trasparente, non assomiglia alla primula alla fine dell’inverno. Suo marito, un giovane Zefiro con le ali di una farfalla eterogenea, come se impollinasse il bocciolo aperto con la sua attenzione, i suoi baci e le sue carezze veloci.
Sono belli, non sanno che Morena, la regina dell’inverno, ha paura dei loro sentimenti caldi e della maturità dei baci. Bougero scrisse i principali amanti della tradizione delle storie bibliche. Le note antiche vengono lette nel modo di esibizione, sebbene la tela appartenga alla direzione del Salon Academism.
Nelle mani del pittore c’era un terreno fertile per creare un capolavoro comprensibile come una scena d’amore del pubblico adulto e i bambini trasferiti alla magia e al mistero. Una tavolozza leggera completa la trama delle fiabe con chiarezza e trasparenza della vernice. La tecnica di imporre olio pesante sul terreno è così virtuosa che non indovina i colpi e le sbavature della pila.
La superficie lucida del pigmento è simile alla riproduzione moderna.
Insieme alla scena intima dell’opera molta castità. Bougero non ha cercato l’erotismo acuto. Ha solo accennato alla sessualità, applicando tendaggi dove necessario, coprendo le gambe di Flora con un panno lampone e mussola. Adolf ha scritto un giardino caldo e tranquillo secondo la tradizione con tonalità calde, preferendo colori naturali.
I fiori che cospargono l’erba assomigliano a boccioli barocchi – pieni di fiori, con molti petali strettamente compressi. I corpi degli eroi sono innocenti, lo Zefiro è ancora piuttosto giovane e possiede una certa femminilità e una muscolatura informe.
La flora sembra più vecchia e più forte di un amante leggero e senza peso. L’opera “Flora and Zephyr” appartiene alla seconda metà del XIX secolo: la soglia del neoclassicismo e il fiorire dell’impressionismo, che Bugero non accettò né nel cuore né nell’anima. Nella sua tela ci sono echi del romanticismo e la lettera indispensabile dalla natura, come tributo al realismo.