La natura morta riflette l’intera evoluzione dello stile di Vanessa Bell. I suoi primi lavori in questo genere sono piuttosto tradizionali sia in termini di contenuti reali, sia in termini di composizione e stile. Bell scrive libri, scatole, vasi di fiori, frutta e altri oggetti di uso quotidiano in “ambiente naturale”.
Quindi, nella natura morta “Mele: casa 46 in Gordon Square”, lo sfondo è la griglia del balcone e un pezzo di strada. Negli anni ’10, solo gli oggetti raffigurati nella natura morta rimangono tradizionali. Bell, accettando il concetto del primato della forma nella pittura, cerca di liberarsi dalle idee precedenti, apparentemente in decomposizione, sul significato simbolico degli oggetti nella natura morta.
L’artista si è concentrato esclusivamente sulla “visibilità” delle cose, sulla loro forma esterna tangibile. La ricerca delle possibilità decorative della natura morta era indissolubilmente legata al formalismo. Un esempio di tale ricerca è il dipinto “Fiori di carta in una bottiglia”, scritto da Vanessa Bell nel 1914.
Fiori artificiali sono raffigurati qui su uno sfondo astratto, il cui prototipo era un modello sorprendente progettato dall’artista stessa per il tessuto. Più spesso, tuttavia, Bell ha scritto le sue nature morte su uno sfondo uniforme, che ha permesso di “spingere” gli oggetti raffigurati in primo piano, per avvicinarli allo spettatore. Così scritto, per esempio, già familiare al lettore “Still Life at the Corner of the Mantel”.