Questo rigoroso doppio ritratto su uno sfondo verdastro, in cui le due figure sono raffigurate dall’artista alla maniera dei busti romani, come se non fossero correlate tra loro, ha suscitato grande entusiasmo da parte della critica. Non esisteva un dipinto simile prima di Raffaello, quindi tutti concordano sul fatto che il dipinto sia stato dipinto da lui. Ma ancora non riesco a stabilire chi siano questi due.
Nel 1665 sono catalogati come Andrea Doria e Cristoforo Colombo. Nel 1684 – come Bartolo da Sassoferrato e Baldo de Ubaldi.
Infine, l’ultima versione è Andrea Navahero e Agostino Beasiano. Da una lettera scritta da Pietro Bembo il 3 aprile 1516 al cardinale Bibbiene, si sa che Raffaello, Castiglione, Navagero e Beaziano pianificarono di fare il viaggio del giorno successivo a Tivoli. È probabile che l’artista intendesse dipingere lì un doppio ritratto di Navagero e Beaziano. Andrea Navahero è un umanista e scrittore, dal 1515 un bibliotecario C-Mark.
Si dimise dal suo incarico, stava per lasciare Roma e, alla fine di aprile, intendeva arrivare a Venezia, quindi il ritratto doveva essere completato prima della sua partenza. Agostino Beaziano è un diplomatico che Bembo raccolse per stabilire contatti con i politici più famosi di Roma. È anche probabile che il ritratto fosse destinato al loro comune amico, Bembo, ed è stato registrato che il ritratto era nella sua casa nel 1538.
Il ritratto di Navahero e Beasiano, scritto da Raffaello nell’aprile del 1516 e trasmesso a Bembo, potrebbe significare il simbolo della loro reciproca amicizia. Come se tutto si adatta, ma i dubbi rimangono. Queste persone avevano 33 e 26 anni, il che non è del tutto simile.
Inoltre, c’è un ritratto di Andrea Navahero del 1526, che è diverso dal ritratto di Raffaello. Quindi il segreto del “doppio ritratto” di Raffaello rimane svelato.