Volendo presentare l’oggetto di interesse nei suoi dipinti nella pienezza delle sue possibili prospettive, Pablo Picasso ha iniziato a combinare diversi tipi dello stesso oggetto nell’immagine, raffigurandogli diversi punti di vista.
L’artista ha cercato di mostrare le cose del mondo reale e delle persone non solo nel modo in cui l’occhio le vede, ma anche nelle forme accessibili all’occhio della mente e alla ragione. Cominciò a dividere i suoi modelli viventi e inanimati in frammenti che assomigliavano a forme geometriche, lacerandoli, come un pezzo di carta, in pezzi frastagliati, e quindi collegando spontaneamente questi “dettagli” angolari
Nell’ordine, che, a suo avviso, esprimeva in maggior misura la propria essenza dell’immagine. La prospettiva è scomparsa, la tavolozza tende al bianco e nero e sebbene l’obiettivo originale del cubismo fosse quello di essere più accurati e convincenti rispetto alle tecniche tradizionali per riprodurre il contenuto e la forma di un oggetto, le immagini nei dipinti di Picasso a volte si trasformavano in una incomprensibile miscela di vari elementi geometrici.
Il dipinto “Una donna seduta su una sedia” è stato scritto nella seconda fase del periodo cubico nelle opere del famoso pittore spagnolo. Quest’opera è stata realizzata nello stile del cosiddetto cubismo analitico, a cui si è rivolto nel 1909. L’artista trasforma l’immagine in un modello frazionario di piccole figure geometriche attraverso le quali spunta un motivo pittorico: al centro della composizione è una mano sottile con lunghe dita.
In tali tele, l’espressività della forma ornamentale appena creata e le gradazioni di colore, diventando un singolo tono, sono di grande importanza. In questo caso, le sfumature grigio-blu prevalgono nella gamma colorata di dipinti.