Pablo Picasso è sicuramente uno dei più grandi artisti del XX secolo. La fama e la popolarità del maestro danno non solo la posizione contro la guerra espressa nelle sue opere, ma anche la creazione dello stile del “cubismo”. Entrambe queste cose si riflettono nella “Donna che piange”, il famoso ritratto di Picasso, realizzato nello stile del cubismo analitico, ma con grande realismo, rispetto ad altre opere.
La tela rimane oggi un punto di riferimento per la pittura spagnola, rappresentando lo sviluppo del tema contro la guerra originato a Guernica. Quest’ultimo è stato creato come risposta al terrore e ai bombardamenti dei civili durante la guerra civile spagnola. Dopo il suo completamento, Picasso ha trascorso molto tempo a ritrarre donne piangenti basate su una delle figure apparse su Guernica.
La versione attualmente nella Tate Gallery britannica è l’ultimo e il lavoro più difficile della serie.
Il modello per l’intera serie di donne che piangevano era una ragazza straordinariamente attraente e una fotografa professionista – Dora Maar, che era anche una delle principali surrealiste degli anni ’30. Dopo l’incontro con Picasso a Parigi, è diventata la sua amante, musa, anima gemella e ha svolto un ruolo importante nell’espansione e nella formazione della coscienza politica dell’artista. Oltre alla cavia, le sono dedicati altri ritratti, tra cui “Dora Maar with a Cat”, venduto nel 2006 per 95 milioni di dollari.
Una “donna piangente” con un fazzoletto raffigura un’immagine universale della sofferenza creata nello stile del primo cubismo analitico, caratterizzata dall’uso di frammenti angolari e sovrapposti, come se il ritratto fosse dipinto contemporaneamente da più angolazioni. Al fine di enfatizzare la natura piatta dell’opera, Picasso non tenta di creare profondità dell’immagine senza applicare prospettiva lineare, luce e ombra e altri metodi di modellazione.