Proviene da una fila festosa dell’iconostasi della Cattedrale della Trinità del monastero Pavlovo-Obnorsky. L’icona rappresenta una delle caratteristiche iconografiche della composizione festiva celebrata dalla Chiesa ortodossa la prima domenica dopo Pasqua. La trama risale al testo del Vangelo di Giovanni, che parla dell’apparizione del Cristo risorto ai discepoli e della certezza di Tommaso, che percepì le ferite del Salvatore e, quindi, assicurò la verità della Sua risurrezione.
Secondo la narrazione evangelica, Gesù Cristo è raffigurato al centro della composizione sullo sfondo delle porte chiuse. Su due lati di Lui, gruppi compatti sono 10 apostoli, già onorati della visione del Maestro risorto, in primo piano a sinistra – l’apostolo Tommaso, che tende la mano destra al Salvatore e tocca le sue costole perforate. La figura di Thomas è evidenziata nella composizione da un luminoso mantello di cinabro, in contrasto con il tono sobrio dei vestiti degli altri raffigurati.
Il principio delle ripetizioni ritmiche svolge un ruolo importante nella composizione dell’icona. La sottile figura allungata del Salvatore è correlata alla porta dietro la sua schiena, il che rende possibile ricordare le parole di Cristo: “Io sono la porta: se qualcuno entra, sarò salvato”. Il profilo del braccio destro piegato al gomito e la linea della sinistra verso il basso si ripetono sui pendii del tetto dell’edificio;
Questa costruzione compositiva consente all’iconografo di raggiungere una straordinaria armonia del tutto, che è facilitata da un discreto colore laconico, costruito su squisite combinazioni di colori con una predominanza di delicati toni sbiancati.