Il dipinto “Coda di rondine” è scritto a olio ed è famoso per essere l’ultimo dipinto di Salvador Dalì, scritto secondo la teoria delle catastrofi. La tela fu scritta ed esposta nel castello di Pubol a metà del 1983, che fu poi acquistata e presentata all’amore dell’intera vita dell’artista. Come è noto, Dalì eseguì opere nello stile dell’arte astratta.
In questa immagine, l’artista ha usato l’allegoria per trasmettere allo spettatore i sentimenti e le emozioni che sopraffanno l’autore. Per costruzione, la composizione è molto semplice: una tela leggermente allungata, su cui sono mostrate curve, simboli integrali, tipici della catastrofe a coda di rondine e, come in tutte le opere recenti, il bordo dello strumento per violoncello. L’autore ha usato il segno integrale nel suo lavoro come immagine speculare, che ricorda le ef dello strumento, con una tecnica così sottile che l’artista ha combinato nel quadro “musica delle sfere” e matematica superiore.
La grafica usa la forma del violoncello, non come uno strumento musicale, ma come una forma di sentimento, così protratta e un po ‘triste, ma, nel frattempo, molto profondamente penetrante nella coscienza. Nelle opere recenti l’artista spesso usa l’immagine di questo magnifico strumento. L’autore identifica sempre il violoncello con sentimenti umani, anche, si potrebbe dire, con una persona che non ha successo nella vita, che si nasconde da sé nelle profondità dell’oscurità e non riesce a trovare una via d’uscita.
In questo documento, il violoncello si trova all’interno della coda della rondine, che sottolinea ancora una volta l’influenza sui dipinti di Dali del matematico René Tom e sul suo famoso libro “La teoria dei disastri”, Dali ha parlato della teoria: era interessata principalmente da un punto di vista estetico, perché ognuna delle catastrofi, e ne contava sei: il punto parabolico di arrotondamento, la “coda di rondine”, ecc. – Mi affascinava puramente esteticamente… “. Con l’aiuto di un pennello e la sua visione del mondo, un genio si unì all’incompatibile: una scienza e un astrattismo esatti. Davvero un risultato degno di adorazione per molti secoli.
Nel dipinto “Coda di rondine” l’artista ha mostrato allo spettatore e agli amanti dell’arte una combinazione unica di due punti. Rondini, personificando la bellezza, la serenità, l’aria, la perfezione e il violoncello, che rappresentano il peso di preoccupazioni, gemiti penetranti e dolore infinito dall’inevitabilità imminente. In quasi tutti i suoi dipinti, l’autore ritrae un attributo integrale della sua immagine, il cosiddetto nome commerciale – questi sono i baffi di Dalì.
Questa volta li ha messi al centro della tela, dicendo allo spettatore di essere al centro degli eventi, delle esperienze che lacerano la sua anima, lasciandola fuori dalla bellezza o dal dolore.
Anche una persona normale, inesperta, è difficile distogliere lo sguardo da quest’opera d’arte. Tutte le opere recenti dell’autore sono piene di un significato molto profondo, che rende i dipinti del tardo periodo di proprietà di famosi musei e gallerie d’arte.