Visione di Giovanni il Divino su Patmos – Correggio (Antonio Allegri)

Visione di Giovanni il Divino su Patmos   Correggio (Antonio Allegri)

In questo grande affresco sono rappresentate due caratteristiche stilistiche dell’opera di Correggio. Da un lato, viene eseguito nello stile monumentale caratteristico del Rinascimento. D’altra parte, i tratti manieristi, che si sono manifestati nella rappresentazione sottile e realistica delle figure e nel desiderio di dinamizzare la composizione, sono già visibili in essa.

La scena dovrebbe essere interpretata come una visione che fu per Giovanni il Teologo sull’isola di Patmos, dove era in esilio. Descrisse questa visione nell’Apocalisse. Ai lati della composizione della cupola vi sono quattro evangelisti: Luca, Matteo, Marco e Giovanni.

Accanto a ciascuno di essi c’è uno dei padri della Chiesa. Sopra il tamburo, decorato con motivi floreali e simboli ripetuti di evangelisti, lo spettatore può vedere le figure degli apostoli.

Tra questi è presente e Giovanni il Teologo. Ma, a differenza di altri apostoli, è raffigurato non seduto tra le nuvole, ma come se guardasse da dietro una cornice. Quindi l’artista sottolinea che qui John è un osservatore, non un partecipante.

Il Correggio è riuscito a ottenere una straordinaria espansione dello spazio nella parte centrale della cupola grazie al bagliore dorato che circonda la figura di Cristo. Da lontano, questo sfondo dorato sembra quasi monotono. Ma, dopo aver guardato attentamente, è possibile discernere che si tratta di teste d’oro di cherubini.

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