Tramonto – Giorgione

Tramonto   Giorgione

Il paesaggio “Sunset” è stato creato dall’artista italiano Giorgione dopo il 1506. La dimensione del dipinto è di 73 x 91,5 cm, olio su tela. Dal 1505 inizia il periodo di maturità creativa del maestro, presto interrotto dalla sua malattia mortale.

Durante questo breve periodo di cinque anni, furono creati i suoi capolavori: “Judith”, “La tempesta”, “Venere dormiente”, “Concerto” e la maggior parte dei pochi ritratti.

È in queste opere che viene svelata la padronanza della pittura specifica e le possibilità figurative espressive della pittura ad olio, caratteristica dei grandi maestri della scuola veneziana. In effetti, una caratteristica della scuola veneziana è lo sviluppo predominante della pittura ad olio e il debole sviluppo della pittura ad affresco.

L’affresco nel clima umido veneziano ha trovato molto presto la sua instabilità. Così, gli affreschi del monastero tedesco, realizzati da Giorgione con la partecipazione del giovane Tiziano, si rivelarono quasi completamente distrutti. Sono sopravvissuti solo pochi frammenti di umidità a mezza fioritura, tra cui la figura di una donna nuda di Giorgione, piena di fascino quasi Praxitele.

Pertanto, il posto della pittura murale nel vero senso della parola è stato preso dal pannello murale su tela, progettato per una stanza specifica ed eseguito nella tecnica della pittura ad olio.

La pittura a olio ha ricevuto uno sviluppo particolarmente ampio e ricco a Venezia, non solo perché era la tecnica pittorica più conveniente per sostituire gli affreschi, ma anche perché il desiderio di trasferire l’immagine di una persona in stretto collegamento con l’ambiente naturale circostante, l’interesse a realizzare il tono e le ricchezze cromatiche del mondo visibile potrebbero essere rivelate con particolare pienezza e flessibilità proprio nella tecnica della pittura ad olio.

A questo proposito, il prezioso dipinto temperato sulle tavole per composizioni di cavalletti, che era radiosamente sonoro, ma di carattere più decorativo, dovrebbe inevitabilmente lasciare il posto all’olio, che trasmette in modo più flessibile i colori chiari e le sfumature spaziali del paesaggio, più morbido e scolpisce più sonoramente la forma del corpo umano. Per Giorgione, che ha lavorato relativamente poco nel campo delle grandi composizioni monumentali, queste possibilità inerenti alla pittura ad olio erano particolarmente preziose.

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