Tancred e Herminia – Nicolas Poussin

Tancred e Herminia   Nicolas Poussin

I principi del classicismo francese del diciassettesimo secolo furono pienamente incarnati nell’opera di Nicolas Poussin. La base dell’arte dell’artista era la ricerca di un ideale morale ed estetico. In tutto, partendo dalla trama e finendo con l’esecuzione dell’immagine, si è sforzato di raggiungere l’armonia collegando sia la saggezza del pensiero e dei personaggi eroici sia l’impeccabile chiarezza del linguaggio pittorico.

Poussin ha cercato temi per le sue opere principalmente nella Bibbia o nella storia antica. Ma non di rado, specialmente nei primi anni della creatività, si è rivolto a trame letterarie, molto spesso alla poesia. Era molto attratto dal poema cavalleresco Torkvato Tasso “La Gerusalemme liberata”, pieno di avventure magiche, scontri inaspettati e intricati.

Numerosi dipinti dell’artista sono ispirati alle poesie di Tasso, e ha affrontato due volte uno degli episodi della poesia: nell’Ermitage e nella galleria d’arte di Birmingham i suoi dipinti sono conservati sul tema “Tancredi e Herminia”. Il capolavoro dell’Ermitage appartiene a quelle tele in cui il lato lirico del talento di Poussin è più chiaramente rivelato: il suo razionalismo rigoroso si allontana prima del dramma sincero, della profonda intuizione psicologica, dell’intensità appassionata dell’esperienza.

Il capo delle Amazzoni, Erminia, innamorato del cavaliere Tancred, lo trova ferito dopo un duello con il gigante Argante. Lo scudiero Vafrin solleva il corpo immobile di Tancred da terra e Herminia, in un impetuoso scoppio di amore e compassione, si taglia i capelli con una spada per fasciare le ferite del cavaliere. Quasi tutto sulla tela è calmo – Tancred giace impotente sul terreno, Wafrin si raggelò su di lui, i cavalli sono immobili, il corpo di Argant è disteso in lontananza, il paesaggio è vuoto e vuoto.

Ma in questo silenzio ghiacciato scoppia il patetico movimento di Erminia e tutto intorno a lei si illumina con la luce riflessa del suo inarrestabile decollo spirituale.

La quiete diventa tesa, i punti colorati forti e profondi si scontrano in contrasti netti, gli scorci di un tramonto arancione sul cielo diventano minacciosi e inquietanti. L’eccitazione di Herminia è trasmessa in ogni dettaglio del dipinto, in ogni linea e in un punto culminante.

Anche per la tragica scena, Poussin ha trovato forme d’arte rigorose e semplici. È questo maestoso laconicismo che rende Tancred ed Ermini un capolavoro di raro potere emotivo.

Il dipinto fu acquistato per l’Eremo nel 1766 dalla collezione dell’artista Aveda a Parigi.

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