Sappho Evening Taulet – Charles Glyr

Sappho Evening Taulet   Charles Glyr

Saffo – la famosa poetessa greca antica, un rappresentante del melodioso lirismo, un contemporaneo di Alkey, originario della città lesbica di Heres; visse alla fine del VII e nella prima metà di Vl. AC. Nella letteratura russa c’è spesso un’altra versione del nome: Saffo.

A causa dei disordini politici che portarono al rovesciamento dell’aristocrazia, Saffo, in quanto appartenente a una nobile famiglia, si trasferì in Sicilia; solo verso il 580, dopo il ripristino del potere dell’aristocrazia, tornò a Lesbo. Per questa era è la storia del suo amore con Alkay. In seguito sposò il ricco Andriyan di Kerkilas, da cui ebbe una figlia, Kleida.

Il suo domicilio era la città lesbica di Mitilene. Tra i misteriosi episodi della sua vita c’è l’amore del giovane Phaon, che si rifiutò di ricambiare la poetessa con la reciprocità, a seguito del quale si gettò in mare dalla scogliera di Levkada. Nell’antichità c’erano molte altre leggende sul rapporto della poetessa con i suoi amici ed eletti.

Gli inizi di queste leggende furono stabiliti da rappresentanti della commedia attica, i quali, non capendo il significato della poesia di Saffo e riferendosi allo sviluppo culturale di una donna eoliana dell’inizio del VI secolo dal punto di vista della realtà ateniese contemporanea, interpretarono erroneamente alcuni dei suggerimenti sullo stile di vita di Saffo. La fonte della leggenda su Faon era probabilmente la canzone popolare su Adonis-Phaon, il favorito di Afrodite, il cui culto era comune nella parte meridionale dell’Asia minore e sulle isole adiacenti al continente asiatico minore.

La leggenda della roccia di Levkada è legata al rituale del culto di Apollo: sulla roccia di Levkadskaya c’era un tempio di Apollo, da cui i criminali venivano deposti in mare ogni anno, in determinati giorni, come vittime dell’espiazione. L’espressione di correre dalla scogliera di Levkadskoy divenne, nel linguaggio di tutti i giorni, equivalente all’espressione di porre fine alla vita per suicidio e significava anche la minaccia di metterci le mani sotto l’influenza della disperazione. In questo senso, la scogliera di Levkada è menzionata, ad esempio, ad Anacreon.

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