Ritratto di Leone X con i cardinali Giuliano Medici e Luigi Rossi – Rafael Santi

Ritratto di Leone X con i cardinali Giuliano Medici e Luigi Rossi   Rafael Santi

Questa foto – la migliore delle opere di Raffaello negli ultimi anni, forse l’unica opera che ha recentemente eseguito senza l’aiuto degli studenti. Leone H, il secondo figlio di Lorenzo il Magnifico, questo papa-umanista, è raffigurato con i suoi due parenti: i cardinali Giuliano Medici e Luigi Rossi. Papà con un vestito di velluto scarlatto siede su una sedia, appoggiando le mani ben curate sul tavolo, accanto a lui ci sono libri e una campana.

In mano una lente d’ingrandimento: ha appena letto. Oggetti antichi e belli, senza dubbio, enfatizzano il gusto raffinato del Papa, patrono dell’arte. Gli occhi intelligenti e penetranti di Leone X stanno fissando in lontananza. Le caratteristiche psicologiche esatte sono incorporate dall’artista e nei volti dei cardinali. Velluto e Damasco in varie tonalità aggiungono l’atmosfera di splendore e potenza.

Ma tutti sono irrequieti: Lutero attacca indignato il Papa per le enormi spese per la costruzione di una nuova chiesa di San Pietro.

Fu un tempo in cui, dopo la morte del Bramante, nel 1514, Leone X nominò invece Raffaello, e così divenne anche architetto, progettando chiese, ville e palazzi e studiando le rovine dell’antica Roma. Questo ritratto è stato inviato a Firenze Lorenzo Medici, nipote di papa.

Negli ultimi sette anni della sua vita, Raffaello lavorò sotto Leone X dalla casa dei Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico. Nel 1514, dopo la morte del Bramante, Raffaello fu nominato capo architetto della costruzione della Cattedrale di San Pietro, nel 1515, il Commissario per le Antichità, accompagnò Papa Leone X a Firenze nello stesso anno. Il nuovo papà era esattamente l’opposto del suo predecessore duro e bellicoso, e possiamo giudicarlo al meglio dal suo famoso ritratto di Papa Giulio II di Raffaello.

Leone X ha la seguente confessione: “Ci godremo il papato, poiché Dio ce lo ha dato”. Sul ritratto di Papa Leone X con i cardinali – Giulio de Medici e Luigi de Rossi, Raffaello mostra a suo padre un elegante ed elegante epicureo seduto con una lente d’ingrandimento in mano davanti a un libro decorato con preziose miniature. Leone X era un grande amante dei libri rari e delle cose belle, patrocinava artisti e studiava musica e letteratura elegante.

Papa Leone X fu ammiratore e mecenate di Raffaello negli ultimi anni della sua vita. Ma l’artista non lo lusingava: un viso grassoccio, uno sguardo diffidente, mani che tradivano un’ansia segreta, l’incarnazione di una verità rigorosa e imparziale…

Il massimo splendore delle arti e delle scienze a Roma coincide con il regno di Papa Leone X. Sotto di lui, Raffaello iniziò a lavorare al restauro dell’antica Roma. Ma per ripristinare Roma alla sua antica grandezza non è stato dato a Raffaello. Impedito dalla sua morte prematura. E sette anni dopo, nel 1527, Roma fu saccheggiata da nuovi barbari: i soldati tedeschi e spagnoli dell’imperatore Carlo V.

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