Rapimento di Elena – Guido Reni

Rapimento di Elena   Guido Reni

Dipinto dell’artista italiano Guido Reni “Rapimento di Elena”. La dimensione del dipinto è di 253 x 265 cm, olio su tela. Secondo l’antica mitologia greca, famosa per la sua divina bellezza, Elena era figlia di Zeus e Leda, sorella di Clitennestria.

Elena, nella creazione del mito originale senza dubbio una dea, nelle poesie di Omero è la donna mortale, moglie di Menelao, re di Sparta; a causa del suo rapimento da parte di Parigi, la guerra di Troia divampò.

Durante la guerra, Elena vive a Troia, come la moglie di Parigi, pentendosi delle sue malefatte, disprezzando Parigi e desiderando con tutto il cuore di tornare al suo primo coniuge e abbandonare la figlia Hermione. Priamo e nobili anziani di Troia rendono omaggio alla sua bellezza. Dopo la cattura di Troia, Elena torna a Menelao, con la quale ritorna a Sparta.

Nelle versioni successive, la storia di Elena era complicata e integrata con molti nuovi dettagli, probabilmente in parte presi in prestito da varie leggende locali.

Quindi, in altri miti, si diceva che Elena, ancora una ragazza, fu rapita da Teseo, ma tornò dai suoi fratelli. Delle due storie dell’Odissea, la leggenda narra che dopo la morte di Parigi, divenne la moglie di suo fratello Deifobe, che diede in seguito alla cattura di Troia a Menelao. Delle altre storie mitiche legate all’Iliade e all’Odissea, si svilupparono leggende sulla permanenza di Menelao ed Elena in Egitto secondo cui Elena non era affatto a Troia, ma rimase con il re egiziano Proteo, al quale Menelao fu restituito.

Per riconciliare questa versione con Homer, scrissero che il fantasma di Elena era a Troia. C’era una storia secondo cui i figli di Menelao, dopo la sua morte, cacciarono Elena da Sparta; è fuggita a Rodi, dove è morta appesa a un albero. Alla morte di Elena, la sua anima fu trasferita sull’isola di Leuka, dove fu unita ad Achille. Le storie di Elena erano spesso riprodotte da artisti antichi, sia greci che etruschi.

A Sparta e in altri luoghi, Elena era venerata come una dea.

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