Madonna con angeli e santi (Maestas) – Duccio di Buoninsegna

Madonna con angeli e santi (Maestas)   Duccio di Buoninsegna

Sulla faccia della lavagna scritta da due lati è la Madonna nella forma della Regina del Cielo e la Regina di Siena. Su entrambi i lati vi sono lunghe file solenni di angeli e santi. In primo piano i santi patroni di Siena: di sv. Ansany, sv.

Mons. Savin, martiri di sv. Kriskent e sv. Victor.

Inginocchiandosi, chiedono la protezione della padrona della città. Dietro di loro da sinistra a destra: di sv. Katerina, sv. Paolo e San Giovanni Evangelista, e al trono su entrambi i lati – due angeli.

A destra, la serie è chiusa da St. Giovanni Battista, di sv. Pietro e sv.

Agnese.

La seconda fila è composta da angeli dignitosi, sei per parte. Dietro al trono ci sono anche angeli, con profonda riverenza che guardano la Madonna. Il trono in marmo bianco pieno, raffigurato in pieno viso e intarsiato in stile cosmatesco, è come una porta del tempio, che abbraccia la Madonna, che è vestita con un mantello blu scuro, incombe chiaramente sulla copertina di broccato di seta ricamata d’oro, gettata sul trono. L’unica decorazione del mantello della Madonna è uno stretto bordo dorato, il cui tocco è più morbido e più naturale di quello della Madonna Rucellai. I riflessi pittoreschi delle pieghe sono anche più plausibili, non si limitano più a decorare, ma esprimono forme e movimenti.

Il bambino, seduto sulle ginocchia di Madonna, è più naturalmente scritto, il suo sguardo è diretto verso lo spettatore, ma non benedice, ma si tiene il mantello sul petto.

L’iscrizione in oro sul bordo del piedistallo del trono testimonia la profonda autocoscienza artistica di Duccio. Chiede in lei il riposo di Madonna per Siena e per se stesso, perché la ritrae così magnificamente: MATER SCA DEI / SIS CAUSA SENIS REQUEI / SIS DUCIO VITA / TE QUIA PINXIT ITA “.

Sul retro del tabellone ci sono scene della Passione di Cristo “.

Fino al 1505, il dipinto di Duccio adornava l’altare maggiore del Duomo di Siena. Nel 1771 fu smontato, separando i dipinti dei timpani e della predella. La cornice originale dell’immagine è andata persa.

La forma dei frontoni e il soggetto del loro dipinto oggi non è più possibile ricostruire accuratamente.

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