La corte del re Salomone – Nikolai Ge

La corte del re Salomone   Nikolai Ge

Nel 1850, Nikolai Ge entrò all’Accademia delle Arti, infine, scegliendo tra matematica e arte, a cui aveva ugualmente talenti insoliti. Va notato che il pittore è entrato nell’accademia in un momento molto scomodo: incoerenza e insignificanza hanno regnato nella formazione. La politica dell’istituzione ha spinto i giovani artisti in strutture rigorose, offrendo trame e campioni classici.

Tale imitazione ha invariabilmente rovinato l’individualità creativa.

Nikolai Ge decise subito – se imitava, quindi i migliori artisti. Una delle sue autorità era Karl Bryullov, un pittore che per primo glorificò la pittura russa in tutta Europa. Il dipinto “La corte del re Salomone” è un vivido esempio dell’opera “sotto Briullov”.

La trama della tela è molto famosa: questa parabola biblica che racconta come due donne arrivarono per condividere il bambino. Ognuno sosteneva che fosse lei la vera madre, e poi il saggio Salomone iniziò a esprimere il proprio giudizio: lasciare che il bambino fosse diviso in due parti, e ciascuna sarebbe stata divisa equamente. La prima donna inciampò, lascia che l’altra prendesse il bambino, se solo non fosse stato rovinato, e la seconda concordò con la decisione del re.

Così è diventato chiaro chi è la vera madre del bambino, e le è stato dato.

L’intera immagine è scritta in uno stile luminoso e colorato. Composizione, gesti, espressioni facciali, figure “parlanti”: in ogni elemento dell’opera viene letta la stretta aderenza ai canoni classici. Nella foto ci sono molti colori vivaci a contrasto, che ti consentono di costruire un’armonia coloristica – le vesti bianche del re, l’abito blu della seconda donna, che fa eco al cuscino sotto i piedi di Salomone.

Gli eroi più emotivi del dipinto sono due bambini – uno morto e l’altro vivo, su cui il re saggio ha dominato il suo processo provocatorio.

Il climax della tela è una vera madre con una tunica bianca e un mantello rosso con le mani divorziate, che accetta di dare il figlio a un altro, solo per salvargli la vita.

Nicholas Ge si chiamava “studente brillante”, mentre nel soprannome veniva letto un complimento, piuttosto che un sorriso. Tuttavia, molto presto, Ge passerà dall’imitazione a chiunque altro, trovando lo stile del suo autore e lo stile unico, pur mantenendo rispetto e rispetto per Karl Bryullov per la vita.

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