Il sogno di Sant’Orsola – Vittorio Carpaccio

Il sogno di SantOrsola   Vittorio Carpaccio

Il sogno di Sant’Orsola “può essere tranquillamente definito un capolavoro. Dal punto di vista dello sviluppo degli eventi”, il quadro non occupa un posto importante nel ciclo dedicato alla vita di questo santo. Qui non succede nulla.

In una piccola camera da letto, trafitto dai primi raggi del sole del mattino, una ragazza dorme tranquillamente.

Un angioletto entra nella porta semiaperta. Non disturba la calma di questa composizione, la rende solo più illuminata. I ricercatori ritengono che Carpaccio abbia preso in prestito alcuni dettagli per il sogno di Sant’Orsola da San Girolamo nella cella di Antonello da Messina.

A quel tempo questa foto era in un incontro privato veneziano e il nostro eroe, senza dubbio, poteva vederlo. È chiaro che fu da San Girolamo alla cella “al Sogno di Sant’Orsola” che “vennero grandi vasi con piante, scarpe di casa in primo piano e, infine, una doppia finestra al centro del muro”.

Il ruolo principale è giocato dalla luce. Riempie l’intero spazio dell’immagine con se stesso mentre l’acqua riempie l’acquario e lo rende molto luminoso.

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