Crocifisso – Andrea Mantegna

Crocifisso   Andrea Mantegna

Andrea Mantegna, come molti artisti del suo tempo, era appassionato di antichità, ma era interessato, prima di tutto, all’antica Roma, piuttosto che alla Grecia. Ecco perché i suoi dipinti e murales differivano monumentalità e rigore scultoreo.

Ne è un esempio lampante la “Crocifissione”, che un tempo faceva parte dell’altare della chiesa veronese di San Zeno. E gli eroi della foto sono i martiri sulle croci e le persone che li piangono, e il paesaggio ci sembra rigoroso, persino di pietra.

La composizione è costruita su linee rette. Croci verticali, linee di lastre di pietra, che conducono a chiari monti di forma geometrica regolare, danno il via a gruppi di persone. Da questa simmetria, sembrano al pubblico ancora più soli e disperati in mezzo a tutto l’orrore di ciò che sta accadendo.

Alcuni critici danno la colpa a Mantegna per una certa aderenza cieca alle forme ideali, motivo per cui le sue creazioni sono prive di emozioni e sentimenti, tuttavia, in questo caso, l’accoglienza del pittore ha aggiunto drammaticità solo quando ha interpretato la famosa trama.

Alla fine del XVIII secolo, per ordine di Napoleone, l’altare fu segato e portato in Francia, dove ora si trova. Mentre l’originale è conservato al Louvre, a San Zeno è sostituito da una copia del dipinto del Mantegna.

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