Anello per doge – Paris Bordone

Anello per doge   Paris Bordone

Paris Bordone, un artista che lasciò la bottega di Tiziano, che subì varie volte l’influenza di Giorgione e Lorenzo Lotto, lavorò a lungo in Francia alla corte del re Francesco I. Ma ancora gran parte del suo lavoro fu creato a Venezia e in altre città del Nord Italia. La sua arte si distingue per le sue composizioni particolarmente colorate e insolite.

Il Doge Handing Ring è una delle poche tele monumentali storiche sopravvissute di Bordone. Illustra l’ultimo episodio della leggenda del pescatore, che ebbe una visione di una lunga battaglia di santi Marco, Giorgio e Teodoro, patroni di Venezia, con mostri marini che navigavano sulla città dall’isola del Lido. Dopo la vittoria, San Marco si rivolse al pescatore con un discorso che avrebbe continuato a difendere la sua città in futuro, e come segno di prova chiese al doge Bartolomeo Gradenigo di trasmettere il suo anello al doge.

Lo spettatore diventa testimone di questo momento. La composizione si svolge sullo sfondo di una magnifica prospettiva scenografica e architettonica. Lo sforzo dell’occhio in profondità nella tela è frenato da una diagonale composta da poche figure, diretta indirettamente al doge seduto sull’altura del trono della “loggia pubblica”. Inizia con una figura in un turbante.

La sua tinta bluastra fa stranamente rima con l’abbigliamento del doge, come una vestaglia da cerimonia in oro chiaro con mantello e cappuccio del “primo veneziano”.

Questa straordinaria chiamata colorata potrebbe essere stata causata da una preoccupazione per l’armonia coloristica, ma probabilmente portava un certo messaggio informativo, che oggi non è possibile accettare. L’opera fu commissionata dalla confraternita di San Marco per le sale dell’Albergo.

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