Al pozzo Giornata calda – Martiros Sergeevich Saryan

Al pozzo Giornata calda   Martiros Sergeevich Saryan

Le prime opere di Saryan sono unite sotto il comune titolo “Tales and Dreams”. I mezzi visivi di queste tele nel giovane Saryan danno una tendenza alle più recenti tendenze della pittura. Il suo debutto fu segnato dal simbolismo, che si diffuse in quel momento in Europa e Russia.

Saryan ha creato la sua versione di questa direzione. La natura nei suoi dipinti non è pura finzione, ma l’ambiente reale dell’Oriente vicino al suo cuore, in particolare l’Armenia.

Qui non è tanto il concetto simbolista che prevale, ma la percezione folk-poetica, panteistica e infantile del mondo che è inerente all’anima. Le persone di Saryan sembrano parlare con la natura – con montagne, alberi, animali. Le radici di tale dialogo risalgono all’antichità antica e ricordano fiabe, tradizioni e canti popolari.

L’atmosfera delle fiabe di Saryan è misteriosa e poetica.

Il gusto coloristico impeccabile e la purezza interiore conferiscono loro un fascino speciale. Nel secondo ciclo di “Fiabe e sogni”, scritto in temperato dal 1905 al 1908, Saryan approfondisce la sua filosofia naturale. La natura e qui è una sola famiglia, ma anche qualcosa di nuovo. Rafforzando le combinazioni contrastanti di tonalità blu, albicocca e verde, l’artista sottolinea il tratto caratteristico del suo nativo Oriente: la luce abbagliante e sensuale, come se fosse irradiata dall’interno delle tele.

Avendo trovato la strada per il suo linguaggio pittorico, Saryan si avvicinò con sicurezza.

Una trama fantastica, il cui nucleo era l’idea dell’unità della natura, è incarnata in un colore brillante e colorato. L’artista nel suo elemento. Tutto raffigurato come se stesse bruciando sotto il sole accecante e caldo.

Saryan aveva molti dipinti simili, ma non si sa dove si trovino.

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