Acrobata – Pablo Picasso

Acrobata   Pablo Picasso

Nell’inverno del 1929, Picasso tornò al tema “Acrobati” del periodo rosa e creò sei tele su questo tema. L’ordine cronologico della serie è fissato dalle date indicate dall’artista sul retro. Il primo della serie fu l’opera “Blue Acrobat”, scritta tra novembre 1929 e gennaio 1930. C’erano anche fantastici “Minotauro” e “Nuotatore”.

Una possibile fonte visiva potrebbe essere un’immagine meno nota di una figura femminile nel tempio di Hathor, che fa parte del complesso del tempio di Dendera.

Questa immagine è nel libro che appartiene all’artista: su di essa la figura femminile nuda è realizzata sotto forma di un ponte. L’ispirazione iniziale per la serie “Acrobats”, molto probabilmente, è nata dall’artista durante la visita al circo Medrano. Ci sono anche disegni degli anni 1924-25 con immagini di ballerini.

L’innaturalità di questa figura – senza il solito centro, con la faccia opposta al gluteo, gambe disperse e braccia parallele – ci manda alle figure di rotazione, come la svastica, inoltre, l’artista sembra offrire allo spettatore la libertà di definire la parte superiore e inferiore e questa caratteristica si manifesta in molte altre opere. La figura chiara su uno sfondo scuro è racchiusa in uno spesso contorno nero, che esalta l’effetto dell’assenza di gravità di Acrobat. Nel 1929 scoppiò una discussione sull’argomento: considerare Picasso un surrealista o no.

Sembrerebbe che tali tele ne siano una buona conferma, ma in seguito l’artista stesso ha affermato che “non è mai stato al di fuori della realtà”. Lo scrittore ed etnologo francese Michel Leiris ha negato qualsiasi collegamento tra Picasso e i surrealisti, al contrario, sostenendo che “le sue creature sono eccitate e attratte proprio dalla loro realtà”.

1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (2 votes, average: 2,50 out of 5)